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Il miglioramento continuo

di Bruna Bertoli


Il mantenimento e il miglioramento continuo delle capacità di un processo possono essere raggiunti adottando i concetti del ciclo PDCA a ogni livello dell’organizzazione.


Il Ciclo di Deming è dinamico e può essere applicato sia al singolo processo sia alla rete di processi. Il ciclo è strettamente associato alla pianificazione, all’attuazione, al controllo e al miglioramento continuo dei processi.


Il ciclo PDCA è stato sviluppato inizialmente, negli anni 1920, da Walter Shewhart ed è stato successivamente reso popolare da W. Edwards Deming. Per questo motivo è conosciuto come "ciclo di Deming".


Fig. n. 1: il Ciclo PDCA.


  • La fase Plan consiste nell’identificare il problema, nell’analizzarlo, nell’individuare le cause reali, nel definire e pianificare le azioni correttive.

  • La fase Do consiste nel preparare e applicare le azioni correttive pianificate.

  • La fase Check consiste nel verificare i risultati delle azioni intraprese confrontandoli con gli obiettivi attesi.

  • La fase Act consiste: - nello standardizzare e consolidare le azioni intraprese qualora la fase di check si sia conclusa con esito positivo - nel ripercorrere un nuovo ciclo PDCA se i risultati rilevati nella fase di check non sono soddisfacenti.


La norma UNI EN ISO 9001: 2015 è impostata seguendo il ciclo PDCA; infatti:

- i punti 4: “Context of the organisation”, 5: “Leadership”, 6: “Planning” e 7: “Support” della DIS EN ISO 9001: 2015 corrispondono alla fase Plan;

- il punto 8: “Operation” corrisponde alla fase Do;

- il punto 9: “Performance evaluation” corrisponde alla fase Check;

- il punto 10: “Improvement” corrisponde alla fase Act.


Per gestire al meglio un ciclo PDCA occorre rispettare le seguenti regole:

  1. assicurare tempo adeguato per tutte le fasi (evitare lo squilibrio nella esecuzione del ciclo per tempo eccessivo/riduttivo per ciascuna fase; dedicare alla pianificazione un tempo proporzionale a quello dell’esecuzione; non avere fretta di passare alla fase successiva);

  2. rispettare la corretta sequenzialità (non confondere le diverse fasi, accorpando “Check” ed “Act”, che restano profondamente distinte; non far seguire alla fase “Check” immediatamente una fase “Do”, saltando le due fasi successive);

  3. garantire la coerenza delle fasi (non pianificare l’impossibile per non riuscire a realizzare neanche il possibile; non controllare nella fase “Check” aspetti che non erano stati pianificati; non impegnare la fase “Act” su criticità che non incidono sugli indicatori prestazionali di processo);

  4. porre attenzione al tempo di esecuzione del ciclo (è fondamentale capire in quanto tempo riusciamo a portare a compimento il ciclo, fornendo i risultati desiderati: misura la velocità di rotazione della ruota; evitare un eccesso di risorse per una pianificazione ed esecuzione che lasci poi necessariamente poco spazio alle due fasi finali);

  5. curare adeguatamente il tempo di reazione (misura la velocità con cui avviene il passaggio dal “Check” al rinnovamento del “Plan”: è la velocità dell’“Act”; in quanto tempo ci accorgiamo di un problema e riusciamo a intervenire per limitarlo/eliminarlo?);


Migliorare il sistema di gestione per la qualità significa innovare e concentrarsi sul miglioramento di:

  • processi;

  • prodotti;

  • servizi;

  • performance generali del sistema.


L'organizzazione deve migliorare in continuo l'efficacia del sistema di gestione per la qualità, utilizzando la politica per la qualità, gli obiettivi per la qualità, i risultati degli audit, l'analisi dei dati, l’analisi dei rischi, le azioni correttive ed il riesame di direzione.




Bibliografia:


  • L. Pavletic, "Le nuove norme sui Sistemi di Gestione per la Qualità (UNI EN ISO 9001:2015) e Gestione Ambientale (UNI EN ISO 14001:2015). Approccio metodologico al cambiamento“, Franco Angeli, 2016, Milano.

  • Gianluca Di Girolamo, “UNI EN ISO 9001:2015. Linea guida operativa”, Edizioni del Faro, Gruppo Editoriale Tangram Srl, 2020, Trento.

  • Galgano A., "I sette strumenti della qualità totale", Il Sole 24 ore, 1996, Milano.

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